James Oatway - Red Ants
Claudio Palmisano- Aethusa
Firas Abdullah - Cinque anni sotto assedio a Eastern Goutha
Laura Frasca - Neglected Roots
Ivano Adversi - A misura d'uomo
Terza edizione di Closer – Dentro il Reportage: un festival dedicato alla fotografia sociale organizzato dalle associazioni Witness Journal e Terzo Tropico in collaborazione con Arci Bologna, Festival della Fotografia Etica e Premio Voglino
Antologica dedicata al fotoreporter bolognese Luciano Nadalini, famoso per i suoi scatti sugli avvenimenti succedutisi negli anni a Bologna e per i suoi innumerevoli reportage in tutto il mondo.
Le fotografie provengono dal suo archivio, che copre circa quarant’anni di storia dei conflitti sociali nel mondo.
IT.A.CA' Fotografia - mostre ed eventi dal 23 maggio al 17 giugno 2018
“Naufragio en las Pampas: un paese sparito sott'acqua” di Cezaro De Luca.
“The Paris Flood - L’inondazione di Parigi” di Livio Morabito.
“Cargar scargar dalla montagna. I pascoli migranti” di Luca Toffolon
02 - 25 febbraio 2018
Seconda edizione di Closer | Dentro il Reportage: un evento dedicato alla fotografia ospitato nello spazio espositivo di QR Photogallery, promossa dalle associazioni Witness Journal e Associazione TerzoTropico in collaborazione con Arci Bologna.
Adversi, Bugani, Mangione, Stranges per IT.A.CA' 2017
21 maggio - 28 giugno 2017
Ivano Adversi - Brixton Pound
Fulvio Bugani - Waria: being a different muslim
Giulia Mangione - The happy show
Stefano Stranges - The victims of our wealth: life in Sodom and Gomorrah
27 gennaio - 19 febbraio 2017
L’obiettivo di Closer, promosso dalle associazioni Witness Journal e Terzo Tropico, è creare un appuntamento a cadenza annuale che promuova il talento di nuovi e promettenti autori che realizzano lavori di fotografia documentaria e di fotogiornalismo.
Il programma, prevede tre giorni di incontri, workshop, letture portfolio e una mostra fotografica collettiva con i lavori di cinque giovani fotografi selezionati attraverso una open call internazionale ed un lavoro scelto tra quelli pubblicati dalla rivista Witness Journal.
26 novembre - 20 dicembre 2016
REST, la rivista di fotografie senza parole, propone in mostra alcuni autori che si muovono nei luoghi con metodi di osservazione direttamente ricollegati alla grande tradizione documentaristica internazionale. La convinzione è che l'iconografia fotografica, condotta secondo questi criteri operativi e concettuali, sia ancora un modo di approcciare l'esperienza esistenziale che mantiene rilevanti possibilità per arrivare a nuove analisi e stimolanti riflessioni sui fenomeni contemporanei.
CUORE BIANCO di Camille Michel
26 maggio - 26 giugno 2016
Ummannaq in lingua groenlandese significa "a forma di cuore". Questo nome è legato all'aspetto della sua montagna.
Attorno ad essa, aggrappati alla roccia, vivono 1282 abitanti. Sono essenzialmente cacciatori e pescatori.
L'autrice mostra la vita quotidiana di una popolazione in piena metamorfosi. Una Groenlandia divisa tra tradizione e modernità, disastro ecologico e grandezza, abbandono e resistenza.
UN MONDO A PARTE di Marylise Vigneau e Aun Raza
30 gennaio - 21 febbraio 2016
Le fotografie di questa mostra sono il frutto del lavoro dei due autori realizzato nel corso di alcuni anni all’interno dell’ospedale psichiatrico di Lahore in Pakistan.
Gli sguardi originali dei due fotografi, tra loro diversi e complementari, ci guidano all’interno di un luogo dove scopriamo che non esiste soltanto la dimensione della sofferenza, della contenzione e della cura.
FERITA ARMENA di Antonella Monzoni
7 novembre - 13 dicembre 2015
Nel centenario del genocidio armeno del 1915 dove furono massacrate un milione mezzo di persone dal governo dei Giovani Turchi, questa mostra fotografica è un contributo per non dimenticare quella tragedia.
ROUND ABOUT TOWNSHIP di Pino Ninfa
8 maggio - 30 maggio 2015
Il fotografo Pino Ninfa racconta le periferie urbane, insieme ai luoghi storici dell’apartheid, delle due grandi città del Sudafrica, Capetown e Soweto, città satellite di Johannesburg. La ricerca di Ninfa vuole evidenziare il profondo senso di dignità e solidarietà presente in queste comunità, senza spettacolarizzare le condizioni di grave disagio.